Paolo Patui introduce la visione del film di Camillo Mastrocinque (1943), ritrovato in America Latina grazie alle ricerche della Cineteca del Friuli, che lo ha poi restaurato e presentato in anteprima al Festival di Locarno. L’opera unisce una figura artistica legata al Friuli come il sandanielese Teobaldo Ciconi (1824-1863), autore del testo teatrale che ne è la fonte letteraria, e Trieste, location del film e città natale dell’attrice protagonista, la magnifica Laura Solari. La trama spinge all’estremo il topos narrativo dello sdoppiamento del personaggio femminile tanto che non si può fare a meno di vedere “La statua vivente” come un precursore del capolavoro di Hitchcock “La donna che visse due volte (Vertigo)”.