Affascinante ritratto
dell’Isonzo, Soča in sloveno,
Lusinz in friulano, acqua
definita “meravigliosa figlia
dei monti” dal poeta Simon
Gregorčič, dall’utero di pietra
all’immensità dell’Adriatico.
Il suo nome rimane
tragicamente legato alle
battaglie che arrossarono le
sue acque fra il 1915 e il 1917,
ma oggi il fiume, non più di
confine, continua a svolgere il
suo ruolo di ponte fra popoli e
lingue diverse.
Un bell’omaggio
a Gorizia-Nova Gorica
che, unite, sono la capitale
europea della cultura
nel 2025.
Regia di Fabrizio Zanfagnini,
in collaborazione
con Cristina Noacco.