Artista versatile e attento alle
novità pittoriche dell’epoca,
segue nel corso della sua
vita tematiche ora frivole e
mondane, come gli affreschi
di ville e palazzi francesi,
ora drammatiche e con forti
effetti luministici, quando si
avvicina all’arte lombarda
del ’600.
Soggetti religiosi e ritrattistica
costituiscono il suo campo
d’azione privilegiato. Nel suo
peregrinare arriva anche
a Udine, dove lavora negli
ultimi anni della sua vita.
Ad illustrare la figura di
Pietro Ricchi interviene, per
l’Associazione dei Toscani in
Friuli Venezia Giulia, la storica
dell’arte Michela Caufin.